Le abitudini alimentari degli italiani sono cambiate tantissimo nel corso dell’ultimo anno. Come ben si sa, l’emergenza sanitaria ha reso necessario il ricorso, in molti casi, all’asporto. Questa situazione ha comportato la crescita dei numeri di piatti come il poke. Tipico delle isole Hawaii, si contraddistingue per la possibilità di mixare diversi nutrienti, dai carboidrati del riso fino ai grassi omega 3 del salmone e alle proteine delle fave.
Lo schema principale prevede una base, che può essere solo di riso o anche con insalata, un determinato numero di proteine, delle verdure, un top e una salsa. Arrivato nel nostro Paese da pochi anni, il poke è letteralmente esploso.
Per rendersene conto, basta rammentare che le principali catene che lo vendono non fatturano meno di un milione al mese. Questo porta tantissimi aspiranti imprenditori a valutare l’apertura di una pokeria. Se ti stai chiedendo come procedere da questo punto di vista, nelle prossime righe abbiamo raccolto alcuni consigli utili al proposito.
Adempimenti burocratici
Quando si parla di come aprire una pokeria, è necessario partire dagli adempimenti burocratici. Ciò significa aprire la Partita IVA, procedere all’iscrizione al Registro delle Imprese e comunicare al Comune dove ha sede il locale l’inizio dell’attività.
Da non dimenticare è poi la richiesta dei permessi per l’affissione dell’insegna, così come l’apertura delle posizioni INPS e INAIL.
Scelta del locale
Cruciale è anche la scelta del locale. Idealmente, bisognerebbe focalizzarsi su uno spazio di estensione non inferiore ai 50 metri quadri. Per quanto riguarda la collocazione, facciamo presente che, a prescindere dalla grandezza del centro urbano dove si decide di aprire la propria attività, è bene scegliere una zona a forte passaggio e non lontana da parcheggi.
La situazione delle restrizioni ha permesso a tantissimi esercizi di comprendere l’importanza del take away. Avere il locale vicino a un’area dove i clienti possono fermarsi agevolmente con l’auto e ritirare la propria ordinazione può fare la differenza.
Focus sui fornitori
Quando si parla dei consigli per aprire una pokeria, un doveroso cenno deve essere dedicato alla scelta dei fornitori. Nel momento in cui si chiama in causa questo aspetto, si apre un altro capitolo di grande rilevanza.
C’è molta differenza infatti tra la situazione in cui si apre un franchising e quella in cui, invece, si crea un brand ex novo. In quest’ultimo caso, si ha oggettivamente più libertà per quanto riguarda la selezione dei fornitori, dall’azienda dalla quale acquistare i piatti monouso fino alle realtà di riferimento per gli ingredienti da mettere nelle porzioni.
L’importanza del marketing
Anche quando si parla del marketing è doveroso chiamare in causa la distinzione sopra citata. Nel caso del franchising, bisogna seguire le indicazioni della casa madre. Nelle situazioni in cui, invece, si decide di aprire da zero una catena – scelta ideale nelle circostanze in cui si ha poca concorrenza da affrontare – si ha più libertà.
La prima cosa da tenere presente in tali frangenti prevede il fatto che, per narrare al meglio un business legato al poke, bisogna puntare sui social visivi, in primis Instagram. Essenziale è trovare il tema cromatico per il feed, cercando di focalizzarsi su colori chiari. Tra i più gettonati ci sono senza dubbio il rosa e l’azzurro. Se si ha intenzione di differenziarsi, ci si può focalizzare sul verde.
Customer care
Concludiamo con un focus sul customer care, che deve essere curato al meglio sui social, rispondendo tempestivamente alle domande degli utenti e sì, anche ai complimenti che lasciano sulle piattaforme dove si è presenti.