Alla scoperta dei benefici dell’olio di CBD

L’olio di CBD è un prodotto naturale che, negli ultimi anni, è finito al centro di un vero proprio boom, dovuto sia alla riscoperta delle peculiarità della cannabis, pianta che, dettaglio che non tutti conoscono, all’inizio del Novecento vedeva il nostro Paese sul tetto d’Europa per quanto riguarda gli ettari di terreno coltivati, sia, in generale, al desiderio di affrontare alcune problematiche quotidiane senza ricorrere a farmaci.

Anche se sono ormai trascorsi più di sette anni dalla sua immissione in commercio, le domande sui benefici dell’olio di CBD non hanno ancora, per molti, una risposta chiara. Vediamo perciò alcune delle sue proprietà nelle prossime righe di questo articolo.

Riduzione del dolore

L’olio di CBD viene spesso impiegato come antidolorifico naturale. Nulla di strano se si pensa che le prime testimonianze del ricorso alla cannabis come antidolorifico ci portano nel contesto dell’antica Cina, civiltà alla quale dobbiamo tantissimo della nostra cultura odierna e, per la precisione, all’anno 2737 a.C.

A cosa è dovuta questa proprietà? Alle capacità del CBD di interagire con i recettori del sistema endocannabinoide, un sistema biologico composto da neurotrasmettitori lipidici in grado di legarsi con i recettori dei cannabinoidi.

Nel corso degli anni, diversi studi preclinici hanno riscontrato l’efficacia del CBD nel contrastare i dolori provocati dalla fibromialgia e quelli causati dalle malattie reumatiche.

Un toccasana per la mente

Tra i motivi che hanno portato al successo l’olio di CBD, un cenno va dedicato alla sua capacità, frutto dell’interazione con i recettori della serotonina, di favorire un blando stato di relax.

Se si pensa che l’inizio del boom di questo prodotto è da collocarsi nei primi mesi del 2020, quando l’emergenza Coronavirus ha comportato il diffondersi di uno stato di stress acuto, è facile capire come mai i benefici legati all’umore siano così famosi e apprezzati.

Secondo uno studio reso pubblico nel 2020, il cannabidiolo, altro nome con il quale il CBD è conosciuto, potrebbe avere un impatto ancora più rilevante sulla salute mentale.

Il lavoro scientifico in questione, gestito da un team di esperti attivi presso la University of British Columbia in Canada, è una revisione della letteratura che si è basata su alcuni studi clinici pubblicati prima del 31 luglio 2019.

Alcuni di questi articoli hanno portato alla luce un possibile ruolo del cannabidiolo nel trattamento dei sintomi depressivi (a differenza dello stress, la depressione è annoverabile sotto il cappello delle patologie).

Le prove in mano alla comunità scientifica sono oggi esigue, motivo per cui si sottolinea, in calce a questa revisione e a numerosi altri lavori, la necessità dell’esecuzione di studi clinici progettati in maniera strutturata ed efficace.

Un alleato della salute del cuore

L’olio di CBD, che si può acquistare agevolmente online senza bisogno di presentare alcuna ricetta medica e facendo riferimento a e-commerce come il celebre cbweed.com, apprezzato per l’ampia gamma di soluzioni disponibili, potrebbe rappresentare anche un alleato della salute del cuore.

Secondo uno studio messicano del 2020, il CBD può impattare sulla contrazione del miocardio, riducendo la sintesi di citochine infiammatorie. Ancora una volta, è necessario dire grazie ai recettori e alle molecole bersaglio del sistema endocannabinoide.

Come assumerlo

L’olio di CBD, in virtù del suo contenuto ridotto di THC, non va mai assunto prima di mettersi alla guida (il secondo principio attivo, noto per i suoi effetti psicoattivi, seppur presente in quantità esigue viene rilevato dagli strumenti che usano le Forze dell’Ordine sulle strade).

Essendo privo di effetti collaterali, può essere assunto in qualsiasi momento della giornata.

Non esistono dosaggi consigliati. Il suggerimento è quindi quello di partire con quantità minime e oli molto diluiti – l’optimum è una purezza pari al 5% – e di monitorare, nel corso dei giorni, la reazione del corpo.