Spesso e volentieri si parla dell’abitudine che sempre più persone hanno di bere latte crudo praticamente ogni mattina. Ebbene, secondo delle recenti ricerche che sono state svolte da parte della Fondazione Umberto Veronesi, il latte crudo non si può definire sicuro al 100%.
Latte crudo, sì o no?
A sostenere questa tesi è arrivato anche uno studio americano che ha messo in evidenza come, addirittura, una persona su sei, dopo aver consumato del latte crudo, verrebbe colpita da parte di pericolose infezioni di natura batterica, oppure di natura parassitaria. Tra i principali sintomi legati a questo tipo di infezione troviamo la diarrea, ma si sono notati anche diversi dolori a livello addominale, senza dimenticare la febbre, il mal di testa, la nausea e il vomito.
C’è anche un’altra tipologia di infezione che non si può escludere a priori in relazione al consumo quotidiano e abituale di latte crudo. Stiamo parlando dell’infezione da escherichia coli che, in modo particolare nei soggetti più piccoli come i bambini, potrebbe causare la sindrome emolitico-uremica, che può portare anche delle gravissime forme di insufficienza a livello renale.
È proprio questo il motivo per cui, entro i confini italiani, da diversi anni a questa parte, su ogni distributore di latte crudo viene riportata un’indicazione che non lascia spazio ad altre possibili interpretazioni. Ovvero, il fatto che il latte crudo può essere consumato solo ed esclusivamente a seguito di un’operazione di bollitura.
L’obbligatorietà di bollire il latte crudo
Ecco un aspetto molto importante che non dovrebbe mai essere dimenticato. Il latte crudo deve essere bollito obbligatoriamente. È quanto previsto dal Ministero della Salute che, all’interno del proprio portale web, mette in evidenza come ci sia l’obbligo di riportare, all’interno dell’etichettatura del latte crudo, una specifica dicitura in cui si sottolinea la necessità di consumarlo solamente dopo l’operazione di bollitura.
Si tratta di un vero e proprio principio di garanzia che viene posto a tutela della salute e del benessere dei consumatori. Il Ministero della Salute ha messo in evidenza come il latte crudo non faccia bene, nonostante contenga un elevato numero di batteri buoni, che vengono chiamati lattobacilli, che si trovano anche all’interno del latte che viene pastorizzato, la cui attività è sicuramente benefica, dato che vanno a stimolare la crescita della microflora intestinale e i vari processi digestivi.
Infatti, il latte crudo può, in via sicuramente accidentale, portare con sé nell’apparto digestivo anche diverse tossine e vari germi che possono risultare particolarmente pericolosi per l’uomo. Infatti, con il latte che è stato appena munto non si può garantire al 100% l’immunità rispetto a ogni tipo di germe.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha messo in evidenza come ci siano diversi rischi connessi al consumo di latte crudo. Come scritto da Foyhotech.it, il fatto che al suo interno ci possano essere dei batteri nocivi, è chiaro che può portare allo sviluppo di patologie piuttosto gravi.
Ecco spiegata la ragione per cui è fondamentale tener fede a delle pratiche di natura igienica che siano corrette soprattutto all’interno delle aziende agricole. Seguendo questi accorgimenti e quanto previsto dalla legge, quindi, si può davvero ridurre a zero ogni possibile contaminazione del latte crudo.
Importante pure la conservazione della catena del freddo, dal momento che serve ad effettuare adeguata prevenzione o, in ogni caso, a rendere molto più lento lo sviluppo dei batteri. Bisogna prestare attenzione, però, dal momento che tutte queste prassi non vanno a cancellare in maniera definitiva rischi e pericoli. Il latte crudo, quindi, deve essere sempre bollito prima del suo consumo: è l’unico modo che abbiamo per poter essere sicuri di aver rimosso ogni batterio o germe presente al suo interno che potrebbe scatenare varie patologie.